Spettacolo per il centenario dalla fine della grande guerra ’15-18

Senza vincitori né vinti, 28 e 29 luglio 2018, Monte Tomba, Cavaso del Tomba (TV),  Monte Tomba


con Marco Paolini e Simone Cristicchi, testi e drammaturgia di Francesco Niccolini e Mario Rigoni Stern, musiche di Alessandro Grego con la partecipazione del coro Valcavasia diretto dal M° Tarcisio Dal Zotto  (M° del coro, Sabino Toscan), Filippo Faes, pianoforte, Isaac De Martin, chitarra, Anna Serova, viola, Alaa Arsheed, violino, Mattia Tormen e Andrea Bordignon, percussioni


La prima guerra mondiale è ricordata così. Un massacro senza vincitori né vinti, una somma di follia e di calcoli economici fatti sulla pelle della gente, da cui siamo tutti usciti sconfitti. Tutta l’Europa in ginocchio dopo aver mandato alla morte sei milioni di ragazzi senza alcun motivo. Il drammaturgo-scrittore Francesco Niccolini, uno dei più attivi nel teatro italiano contemporaneo,  parte dal  testo “Senza vincitori né vinti” scritto insieme a Mario Rigoni Stern dieci anni fa, per portare sul Monte Tomba un duo inedito di artisti, Marco Paolini e Simone Cristicchi per la prima volta insieme il 28 e 29 luglio 2018 proprio sull’aspro scenario che è stato teatro di violentissimi scontri dal mese di novembre 1917 fino al termine del conflitto mondiale. “Senza vincitori né vinti” oltrepassa la retorica del sacrificio che contamina paesi e città, tra monumenti, lapidi, nomi di piazze e vie. L’idea  nasce nel 2008 in occasione di un primo incontro con Mario Rigoni Stern (uno dei pomeriggi più belli nei ricordi di Francesco Niccolini) dove nacque la proposta di lavorare sulla “storia di Tönle”, sulle pagine che raccontano la guerra con gli occhi di un vecchio pastore rimasto a vegliare su un altipiano ormai deserto intrecciandovi anche il racconto di un soldato dello stesso paese. Ecco che “Senza vincitori né vinti”, già andato in scena nel 2008 nello stesso preciso scenario con Arnoldo Foà, ha ripreso vita attraverso due grandi narratori che hanno dato corpo e voce a uomini normali e straordinari, catapultati nell’assurdità del conflitto, accompagnati dalle musiche originali di Alessandro Grego, dal Coro Valcavasia e dai musicisti Filippo Faes al  pianoforte, Isaac De Martin alla chitarra, Anna Serova alla Viola, Alaa Arsheed al violino, Mattia Tormen e Andrea Bordignon alle percussioni.

Questo progetto è stato realizzato nell’ambito della rassegna culturale “vacanze dell’anima”, ideata e coordinata con la grande dedizione e passione da Loris De Martin, un autentica avventura umana e teatrale che nell’edizione del 2018 ha avuto come filo conduttore “giocare con i confini”. Nel centenario dalla fine della grande guerra, davanti ad un pubblico commosso di quasi quattromila persone nelle due serate, “Senza vincitori né vinti” si è trasformato in un grande canto di pace, universale, senza confini, una potente orazione contro il dolore e il dramma della guerra, un inno ad una pace che non ha speranza. Dopo il struggente canto finale “Signore delle cime”, elevato al cielo insieme a tutto il pubblico, Marco Paolini ha lanciato oltre la luna velata le parole “ciao vecio…” per salutare l’indimenticabile sergente Mario Rigoni Stern che da lassù veglia su di noi…

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